L’empirismo e il liberalismo💭
L'empirismo è una branca filosofica, nata nella seconda metà del Seicento in Inghilterra, secondo cui la conoscenza umana deriva esclusivamente dai sensi o dall'esperienza. I maggiori esponenti dell'empirismo anglo-sassone furono John Loke, George Berkeley, e David Hume: costoro negavano che gli esseri umani avessero idee innate, o che qualcosa fosse conoscibile a prescindere dall'esperienza.
L'empirismo si sviluppò in contrapposizione al razionalismo, corrente filosofica il cui esponente principale è stato Cartesio. Secondo i razionalisti, la filosofia dovrebbe essere condotta tramite l'introspezione e il ragionamento deduttivo a priori. Secondo gli empiristi, invece, si considera alla base del metodo scientifico l'idea che le nostre teorie dovrebbero essere fondate sull'osservazione del mondo piuttosto che sull'intuito o sulla fede.
In senso lato, oggi per "empirismo" si intende un approccio pratico e sperimentale alla conoscenza, basato sulla ricerca e su un modo di procedere a posteriori, preferiti alla pura logica deduttiva. In questo senso possono essere fatti rientrare nella corrente empirista anche Roger Bacon, Thomas Hobbes, e l’induttivista Francesco Bacone.
Il liberalismo è una filosofia , politica e morale fondata sul concetto dei diritti inalienabili e il sostegno per le libertà civili elaborata inizialmente tra la fine del XVII e il XVIII secolo.
I liberali attribuiscono all'individuo un valore autonomo rispetto a quello dello Stato e intendono limitare l'azione di quest'ultimo. Attraversando la storia del liberalismo dal XVII secolo ai giorni nostri, il liberalismo ha assunto forme e caratteristiche diverse nei differenti contesti storici e nazionali in cui si è sviluppato, senza però mai rinunciare alla sua originale ispirazione anti-autoritaria.
I pensatori liberali hanno nel tempo delineato quelli che sono i principi comuni che caratterizzano il liberalismo, quali la libertà di associazione, la libertà di parola, la libertà politica, la libertà di stampa, la libertà di religione, la separazione tra Chiesa e Stato, il diritto ad un equo, uguaglianza davanti alla legge, il consenso del governato, i diritti della persona, la democrazia liberale, lo stato di diritto, la proprietà privata e l’economia di mercato.
Solo a partire dal XX secolo il termine liberalismo inizia ad essere usato con l'accezione contemporanea.
Giorgia
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